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IL SAKE
Si tratta di un sake prodotto con un metodo particolare che rende omaggio alla Prefettura di Nara, luogo di nascita del Bodaimoto.
Solitamente Gozenshu, a differenza del Bodaimoto originale, utilizza un metodo unico che prevede nel Soyashi Mizu, cioè l’acqua che nel metodo Bodaimoto serve per lo starter di fermentazione, solo riso koji crudo e acqua.
Per questo sake invece si ritorna alle origini, appunto utilizzando il metodo Bodaimoto nella sua versione tradizionale: il Soyashi Mizu viene quindi preparato con riso cotto, riso crudo e acqua.
Al naso presenta aromi agrumati e di frutta tipo litchi, banana e moscato. In bocca si avverte la forte mineralità, insieme ad un gusto pulito e secco.
LA CANTINA
Gozenshu (Tsuji Honten Co., Ltd.) è stata fondata nel 1804 a Katsuyama, Okayama da Yahei Tsuji, originariamente un mercenario che si è avventurato nella produzione del Sake.
Con il suo clima freddo, l’acqua fine e il buon riso, la città di Katsuyama offre un ambiente ideale per la produzione di Sake. Nel corso delle generazioni, la filosofia della famiglia ha sempre ispirato i toji a dare tutto se stessi per produrre il miglior sake senza alcun compromesso.
Il Sake di Gozenshu incarna un gusto netto, in contrasto con le restanti produzioni della parte meridionale di Okayama. Mentre i Sake del Sud si distinguono per la loro dolcezza, Gozenshu rispecchia il gusto dei bevitori locali, che ogni anno devono sopportare freddi e lunghi inverni.
Negli ultimi anni, la produzione è guidata dalla prima maestra Toji di Okayama, Maiko Tsuji (7a generazione della famiglia) che ha ereditato la posizione del suo mentore Takumi Harada dopo la sua morte nel 2007. Harada, noto maestro, ha guidato Gozenshu per più di 40 anni. In Giappone circa 15 cantine su 1500 sono guidate da donne, oggi, con Maiko alla guida del suo giovane team, l’azienda è stata rivitalizzata, continuando a dedicarsi all’arte della produzione del Sake.
La famiglia Tsuji ha da sempre svolto attività culturali durante i periodi Meiji e Showa. I capifamiglia dell’epoca, eclettici, aprivano la cantina a famosi artisti e scrittori, come Tekkan -autore-, Akiko Yosano -poeta-, Saishu Onoe -poeta/chirografo- e Hekidoto Kawahigashi -poeta/ saggista- per citarne alcuni. Junichiro Tanizaki, gigante letterario giapponese e grande appassionato di sake, ha scritto uno dei suoi romanzi più importanti “Le sorelle Makioka” mentre veniva evacuato a Katsuyama durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua residenza tutt’oggi continua ad attrarre visitatori in città.
Quello che la famiglia Gozenshu voleva era uno scambio culturale attraverso il miglior Sake. Tutto ciò è stato reso possibile dalla più sincera dedizione dei nostri antenati, che hanno trasmesso, generazione dopo generazione, la vera e cultura della produzione del Sake.
Disponibile
Formato della bottiglia |
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